martedì 11 giugno 2013

Il glicine ovvero il paradiso nel tuo giardino



Piantagione e coltivazione

Il glicine è una delle piante rampicanti più rustiche conosciute nei nostri climi quindi è anche facile la sua coltivazione. Quando la pianta è giovane va però curata come ogni altra pianta.

Terreno: Quelli fertili e freschi sono ovviamente i migliori tuttavia il glicine si adatta ai terreni anche i più poveri, sassosi e asciutti, ma non a quelli calcarei (Vedi a malattie 'clorosi')

Piantagione: Oggi si trovano in commercio esclusivamente glicini allevati in vaso quindi si può piantare in qualunque periodo. Nelle zone fredde è comunque meglio farlo in primavera. Scavate una buca di almeno 50 cm di lato e mescolate alla terra del letame maturo e 2/300 gr di concime chimico complesso meglio se a lenta cessione. Dopo piantato irrigate abbondantemente e fate attenzione che la zolla che era nel vaso sia bagnata, i vivaisti coltivano in terricci molto porosi e può capitare che la terra della buca sia bagnata ma la zolla sia asciutta. Questo sino a quando le nuove radici non entreranno nel terreno.

Concimazione: Continuate a concimare 1 o 2 volte l'anno con concimi complessi che contengano azoto, fosforo e potassio. Dopo 2 o 3 anni, quando la pianta si è bene affrancata diminuite le concimazioni azotate sino a sospenderle del tutto. Alle piante adulte e sane continuate solo a dare del concime a base di fosforo 1 volta all'anno.

Esposizione e clima: Il glicine ama il sole ma cresce anche all'ombra dove però la fioritura è più tardiva e un po' più scarsa. Vive bene in tutti i climi italiani ed in montagna sino a 1.000 metri e oltre.

Tutore: Essendo un rampicante necessita di un sostegno al quale si aggrappa avvolgendosi. Iniziate a guidarlo sin dal primo anno nella direzione e forma voluta. Non fate avvolgere i rami principali a dei ferri perché col tempo può piegarli. In quel caso fatelo crescere dritto legato con fili di plastica non rigida. 

Radici: Quelle del glicine sono potenti e se piantato vicino a vecchi muri o marciapiedi può danneggiarli. Per evitare ciò interrate al momento della piantagione fra la pianta e il muro, un foglio di plastica ondulato della profondità di almeno 80 cm e della lunghezza di almeno 2 metri. Le radici non potranno attraversare la plastica e si allontaneranno in altre direzioni. Con muri o marciapiedi di cemento il problema non esiste.

Scelta delle varietà - Considerate dal punto di vista paesaggistico la grande massa di fiori che avrete nel periodo di fioritura. Nell'ambientazione che gli avete destinato può essere differente averli blu o rosa o bianchi. Talvolta anche una piccola sfumatura fa la differenza. Il glicine è una pianta centenaria, vigorosa e un po' invadente. Per un lungo periodo farà parte in maniera molto evidente del paesaggio che andate creando. 

Acquisto - Il glicine cresce cosi forte nei primi anni che non è necessario acquistare piante molto grandi, a meno che non desideriate esemplari di pronto effetto o forme già pronte. Alcuni esperti consigliano di acquistare il glicine in primavera quando è fiorito, questo consiglio in se ottimo limita in pratica il periodo di acquisto e piantagione a fine Aprile/Maggio ed inoltre le belle varietà giapponesi (Wisteria floribunda) hanno tutte un periodo giovanile di 2/4 anni durante il quale non c'è fioritura.

I vivaisti seri vendono le piante fornite di etichetta, fidatevi di quella. 
L'etichetta ha normalmente una foto, deve sempre riportare il nome botanico, eventualmente quello volgare, i sinonimi se esistono ed alcune coincise informazioni. La presenza di un etichetta cosi dà sufficienti garanzie della rispondenza della varietà. http://www.wisteria.it/informa.htm




Differenti tipologie di glicine ed utilizzo appropriato.

Il glicine è un'appariscente pianta arbustiva rampicante appartenente alla grande famiglia delle Fabacee e al genere Wisteria.
Le specie più note sono la Wisteria sinensis e la Wisteria floribunda; la prima, originaria della Cina, è una pianta particolarmente robusta che può arrivare ad altezze considerevoli (fino a 30 m circa) o allungarsi in modo orizzontale per 60 m circa. Ha foglie pennate composte da foglioline di forma ellittica (da 7 a 13) ricoperte, nelle prime fasi della loro crescita, da una peluria setosa che perderanno in seguito. I fiori, riuniti in grappoli pendenti lunghi circa 30 cm, sono di colore azzurro-violetto, anche se sono state selezionate varietà dai colori diversi (bianchi e rosacei per esempio). La fioritura avviene nel periodo che va dalla fine della stagione invernale fino all'inizio di quella primaverile. I frutti sono legumi che possono raggiungere una lunghezza di circa 15 cm. I fusti di questa specie di glicine crescono avvolgendosi in senso antiorario.
La seconda specie di glicine, la Wisteria floribunda, è originaria del Giappone ed è giunta nel continente europeo nel XIX secolo; raggiunge dimensioni notevoli, ma decisamente inferiori a quelle a cui arriva la Wisteria sinensis; il glicine giapponese infatti può arrivare al massimo a un'altezza di 10 m; un'altra differenza con il glicine cinese è il senso in cui si avvolge il fusto, orario, anziché antiorario. I fiori, di colore violetto o blu-violetto, sono più piccoli, la lunghezza dei grappoli arriva al massimo a 25 cm. I fiori si schiudono generalmente nel bimestre maggio-giugno e la caduta delle foglie è anticipata rispetto a quella del glicine cinese.
Il notevole sviluppo della pianta, in particolar modo del glicine cinese, può creare alcuni problemi nella sua gestione, ma, a chi ha a disposizione un giardino di notevoli dimensioni, può offrire diverse possibilità decorative. Dal momento che, dal punto di vista visivo, il glicine è una pianta abbastanza invadente, è bene riflettere adeguatamente sul colore dei fiori (a seconda della tipologia di giardino, può essere opportuno scegliere colori tenui o, al contrario, appariscenti).
Il glicine offre diverse possibilità dal punto di vista dell'allevamento; può essere infatti impiegata per fare delle pergole (l'impiego più comune), per ricoprire delle colonne e per adornare pareti, ringhiere, archi e spalliere. Un uso poco comune, ma estremamente d'effetto, è quello di allevare il glicine a mo' di albero. Per farlo è necessario fissare dritto un ramo principale a un tutore fino all'altezza desiderata (questo serve a formare il tronco); il tutore può essere un tubo in ferro al quale si potrebbe decidere di far avvolgere più rami che con il tempo lo ricopriranno interamente e si salderanno insieme; il tubo di ferro costituirà la loro spina dorsale. La chioma si aprirà per circa 3 o 4 metri e, con adeguate potature, si potrà dare al glicine la forma voluta. Per un glicine a forma d'albero è consigliabile utilizzare la Wisteria floribunda.
Altre possibilità di allevamento sono a cespuglio oppure accanto a un altro albero che diventerà il suo tutore; il glicine, crescendo, gli avvolgerà nel tempo tutta la chioma dandole un aspetto particolarissimo. Può essere utile per adornare il tronco di un albero morto la cui rimozione comporterebbe notevole sforzo e dispendio economico. Il glicine può essere allevato anche come bonsai; una varietà indicata per questo tipo di allevamento è la Wisteria brachybotrys.




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